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Questo sito nasce grazie all'impegno di alcuni studenti dell'Università di Foggia che mirano all'efficienza dell'informazione. 

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Storia del progetto

 

È stato dimostrato che il tempo perso in Italia, nel mondo del lavoro in generale, per scarsa conoscenza del computer produce annualmente un costo di circa 19 miliardi di Euro. Diversi settori sono stati analizzati, tra cui anche quello della Sanità, dove è stato rilevato che il costo dell’ignoranza informatica è risultato ammontare a circa 2 miliardi di euro annui. In Europa l’utilizzo delle tecnologie informatiche ha raggiunto livelli impensabili. In funzione di un recente sondaggio paneuropeo sull’utilizzo dei servizi informatici di assistenza sanitaria, risulta che circa l’87% dei medici europei (medici generici) utilizza sistematicamente un personal computer e circa il 48% dispone di una connessione a banda larga.Tuttavia, dalla ricerca, è emerso anche con grande chiarezza che, nella Sanità, le ICT (Information and Communication Technology ) non sono soltanto strumenti per migliorare l’operatività, ma vanno piuttosto valorizzate come fattore primario di organizzazione dei processi diagnostici, terapeutici e chirurgici, nonché di gestione organizzativa dei reparti. Oggi, nelle aziende sanitarie, il personale che si avvale dell’informatica è tra il 35 e il 50% del totale, secondo le dimensioni dell’azienda; di più nelle piccole e medie, meno nelle grandi. Ciò nondimeno, è ormai indubbio che i maggiori impedimenti alla diffusione delle nuove tecnologie in ambito sanitario in molti casi siano da attribuire alla mancanza di formazione e di supporto tecnico adeguato. Queste riflessioni hanno condotto la ECDL Foundation a sperimentare un nuova certificazione informatica per l’utilizzo delle tecnologie informatiche “modellata” proprio sulle esigenze del personale sanitarioLa prima fase di sperimentazione è stata effettuata, in collaborazione con il CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies), negli Stati Uniti dalla l’American Medical Informatics Association e successivamente dalla britannica National Health System. In Italia la sperimentazione è iniziata nel 2008 grazie al lavoro di un team di tecnici, tra cui lo stesso Teti, che sta testando il percorso formativo per acquisire la certificazione, in diverse ASL e strutture sanitarie private di numerose regioni. Grazie alle esperienze condotte a livello internazionale e sulle strutture sanitarie nazionali, Antonio Teti ha deciso dedicare il suo ultimo libro dal titolo “Sistemi informativi per la sanita” (APOGEO), alla descrizione delle conoscenze informatiche che il personale sanitario deve possedere per poter utilizzare al meglio le tecnologie ICT disponibili sul mercato. Il testo, che focalizza l’attenzione sulle metodologie di realizzazione dei moderni sistemi informativi sanitari e sui modelli per la gestione dei processi, degli standard e delle modalità di controllo e sicurezza dell’integrità dei dati sanitari, rappresenta un valido strumento per acquisire la certificazione europea 'ECDL Health' che rappresenta un vero strategic point su cui basarsi per acquisire rapidamente un livello culturale adeguato nella conoscenza delle tematiche ICT specifiche per il settore sanitario. E’ una certificazione indirizzata agli utenti dei Sistemi Informativi Sanitari, comprendendo ruolo sanitario, tecnico, professionale e amministrativo ed a studenti universitari di Facoltà di Scienze Mediche. Sempre più spesso ci si chiede quale possa essere l’onere sostenuto ogni anno come perdita di produttività, a causa dell’insufficiente preparazione dei lavoratori nell’impiego delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni o ICT. Proprio in funzione di questi quesiti, sin dal 2003 l’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico (AICA) in collaborazione con SDA Bocconi, ha avviato un progetto di studio sul Costo dell’ignoranza informatica in Italia, per valutare il costo che la mancanza di cultura nell’utilizzo delle tecnologie informatiche comporta per l’intera collettività. Il progetto, ha prodotto numeri impressionanti sull’impatto economico che ha sul sistema Paese il ritardo nell’alfabetizzazione informatica. Inoltre, secondo una recente indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza informatica, struttura no profit promossa da Yarix, la salute degli italiani è a rischio privacy. Secondo l’indagine i dati sanitari, custoditi dalle Asl, sono infatti “violabili” nel 60 % dei casi, grazie all’utilizzo “insicuro” di sistemi informativi collegati alla rete Internet.

 


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